PROGETTI


Giuseppe Arrigo - Trattato

     Il "Trattato Teorico - Pratico per Organo" di Giuseppe Arrigo (1838 - 1913) rappresenta per molti aspetti un momento fondamentale della letteratura teorica legata a questo strumento ma che per troppo tempo è stata sottaciuta sotto una grande mole di altre pubblicazioni non sempre in linea con i corretti aspetti legati alla prassi esecutiva organistica del XIX° Secolo.
    Va inquadrato quindi accanto ad altre pubblicazioni, come, ad esempio, le
Norme generali sul modo di trattare l'organo moderno con esempi musicali del noto maestro organista Vincenzo Petrali, scritte da Giovanni Battista Castelli, che contengono la celebre Grande Suonata per Organo istrumentato e con Eco. Molto è stato fatto nella riscoperta dei trattati d’epoca rinascimentale e barocca, ma, paradossalmente, pur essendo l’Organo ottocentesco ad uno o, molto raramente, due manuali, con registri spezzati e pedaliera di limitata estensione, lo Strumento più comune nelle nostre chiese, i programmi dei Conservatori, specie nel loro ordinamento tradizionale, trascurano completamente tanto il repertorio, quanto i metodi didattici ed i trattati, per dare spazio ad altri Autori, ad altre Scuole Nazionali, ad altre epoche, certamente di sicuro valore artistico, ma anche la nostra Scuola Italiana non è da meno.

Giuseppe Arrigo - Nuova Raccolta

     La "Nuova Raccolta di pezzi per Organo" offre ulteriori otto brani ad illustrazione delle regole indicate nel trattato. In allegato, è disponibile una registrazione su CD, eseguita sull'Organo della Basilica di San Carlo al Corso in Milano.
   

Note sull'autore

ARRIGO GIUSEPPE, organista e compositore. Nacque a Mede nella Lomellina, il 9 settembre 1838, Fu allievo di Domenico Cagnoni, poi di Carlo Coccia ed infine di Boucheron. In seguito ad un concorso, divenne Direttore della Scuola musicale di Cassine. L'Arrigo ha fondato con Giuseppe de Paoli, ed ora dirige solo, una gran raccolta di musica sacra per Organo, che sotto il titolo di Arpa Davidica viene pubblicata dal 1869 in Milano dall’Editore Vismara, meritandosi molti elogi. In più è autore di varia musica sacra e di un'opera buffa intitolata Don Stazio, ancora da rappresentarsi. Morì a Torino il 30 settembre 1913, all’età di 75 anni.

Riferimento tratto da: Giovanni Masutto (1830 ÷ 1894), I Maestri di Musica Italiani del secolo XIX, terza edizione corretta ed aumentata, Venezia, Premiato Stabilimento Tipografico Giovanni Cecchini, 1884.

ORA DISPONIBILI PRESSO LE EDIZIONI M. A. P. DI MILANO